Nelle ultime settimane si sono accumulati una serie di annunci, molti a sorpresa, che hanno improvvisamente catapultato l’attenzione sul mondo della realtà virtuale, aumenta, mista e metaverso. I big del web stanno iniziando a calare le loro carte per giocarsi la leadership in questo settore ma prima cerchiamo di fare chiarezza.
Realtà Virtuale e Realtà Aumentata sono spesso utilizzate per indicare la stessa cosa, ma non lo sono. Probabilmente la confusione tra le tue tecnologie è dovuta al fatto che vengono impiegate nei stessi settori (industriale, medico, entertainment) ma svolgendo ruoi diversi.
REALTà VIRTUALE (VR – Virtual Reality)
secondo la definizione di wikipedia, con questo termine “si identificano vari modi di simulazione di situazioni reali mediante l’utilizzo di computer e l’ausilio di interfacce appositamente sviluppate“.
A differenza delle altre interfacce utente tradizionali, la VR pone l’utente all’interno di una esperienza: invece di visualizzare uno schermo di fronte a loro, gli utenti sono immersi ed in grado di interagire con mondi virtuali in 3D in cui possono essere simulati tutti i sensi.
Grazie a dispositivi e periferiche dotati di sensori come i visori, guanti che eliminano la necessità di avere tastiere o joystick in mano e auricolari per l’audio, gli utenti si immergono in una realtà interattiva completamente digitale.
Se vogliamo banalizzare questa tecnologia, non si tratta altro che di particolari video, creati a loro volta da degli speciali software di grafica 3D, come ad esempio Maya o Vu che, grazie all’applicazione di sofisticati parametri, riescono a ricostruire ambienti reali.
La differenza rispetto a una visione tradizionale è che consente un’esperienza immersiva tipica della realtà virtuale tramite l’utilizzo di particolari occhiali visori 3D che permettono di avere una visione a 360° con un grado di realismo molto alto.
In questo caso si parla di realtà virtuale immersiva, cioè l’individuo è totalmente isolato dall’ambiente esterno ed è assorbito da una realtà parallela: è tipico nell’entertainment e nel gaming.
Esiste però anche una realtà virtuale non immersiva, che consiste invece in un ambiente ricreato digitalmente in cui l’utente non fa uso di dispositivi VR ma si trova semplicemente davanti a un monitor che fa da finestra su un mondo tridimensionale, con cui interagisce tramite joystick.
REALTà AUMENTATA (AR – Augmented Reality)
Per essere veicolata bastano dispositivi indossabili ben più leggeri e dotati di sensori e di gps. A differenza della VR, non c’è possibilità di interazione né di immersione in ambienti digitali, quanto piuttosto l’emersione di informazioni relative a ciò che ci circonda.
La tecnologia AR, attraverso un computer, crea oggetti in grafica 3D e li orienta come apparirebbero dal punto di vista della telecamera, sovrapponendo infine le immagini generate a quelle del mondo reale. In buona sostanza, dunque, la realtà aumentata trasforma enormi masse di dati e di analitiche in immagini o animazioni che vengono sovrapposte al mondo reale. A rendere chiaro il fenomeno al grande pubblico è stata l’applicazione Pokemon Go, che per la prima volta ha dimostrato le potenzialità della realtà aumentata.
La realtà aumentata parte da un dispositivo dotato di videocamera, come uno smartphone, un tablet o degli smart glass, su cui è stato caricato un software di AR. Quando l’utilizzatore punta il dispositivo e guarda un oggetto, il software lo riconosce tramite una tecnologia di visione computerizzata, che analizza il flusso delle immagini. Poi il dispositivo scarica le informazioni sull’oggetto dal cloud, proprio come un browser scarica una pagina tramite l’URL.
Una differenza fondamentale è che le informazioni di AR vengono presentate in un’esperienza 3D sovrapposta all’oggetto anziché su una pagina bidimensionale che appare su uno schermo. Ciò che vede l’utilizzatore, dunque, è in parte reale e in parte digitale.
Un principio base della realtà aumentata, infatti, è quello dell’overlay: la fotocamera legge l’oggetto nell’inquadratura, il sistema lo riconosce e attiva un nuovo livello di comunicazione che si va a sovrapporre e a integrare perfettamente alla realtà, potenziando la quantità di dati di dettaglio in relazione a quell’oggetto.
METAVERSO
Non si può dire che esista una definizione esatta di metaverso.
Il termine, usato per la prima volta nel 1992 da N. Stephenson nel romanzo cyberpunk Snow crash per indicare un mondo virtuale in 3D popolato di repliche umane digitali, con il quale si definisce una zona di convergenza di spazi virtuali interattivi, localizzata nel cyberspazio e accessibile dagli utenti attraverso un avatar con funzione di rappresentante dell’identità individuale superando i concetti di realtà virtuale e realtà aumentata. Matthew Ball pone in evidenza il fatto che non si tratta soltanto di un’evoluzione di Internet, bensì di una forma completamente nuova di informatica. Gli spazi digitali nel metaverso non esistono parallelamente alla “realtà” ma rappresentano una fusione tra il cyberspazio, la realtà virtuale e il mondo fisico. Mark Zuckerberg lo chiama “embodied internet” (Internet incorporato) in cui gli utenti non guardano soltanto su uno schermo, ma vi si trovano immersi. (Fonte: www.bbc.com/news/technology-57942909)
Il Metaverso Sandbox è uno dei principali del settore, essendo tra i più gettonati dagli utenti. Persino il rapper Snoop Dogg ha dato spettacolo al suo interno, organizzando un vero e proprio concerto con tanto di spettatori in formato 3D.
Gli utenti si sono collegati al Metaverso di The Sandbox, hanno pagato regolarmente il loro ticket in criptovalute e si sono divertiti interagendo tra loro, godendosi della buona musica. Ma The Sandbox e il suo Metaverso non sono gli unici ad aver spopolato.
Come si entra e come funziona
tratto da https://www.punto-informatico.it/metaverso-guida/
Capire il Metaverso e come funziona non è complicato se si hanno ben chiari i concetti visti in precedenza. Per intenderci, è come essere in un videogioco in cui gli oggetti (come indumenti, accessori, armi o potenziamenti) sono NFT, ossia dei beni crittografati.
Le “monete” che vengono utilizzate all’interno del gioco, invece, sono criptovalute, asset finanziari digitali che hanno un valore nel mondo reale e che negli ultimi tempi sono cresciute in maniera esponenziale.
Detto questo, vediamo come entrare nel Metaverso in pochi e semplici passaggi:
- comprare degli Ethereum su una piattaforma Exchange (come Binance, Coinbase, ecc)
- trasferire gli Ethereum su un wallet come Metamask
- andare su un Metaverso come Decentraland o The Sandbox
- connettere il proprio wallet e fare login nella dApp.
Fatto questo, sarà possibile creare il proprio avatar e andare in giro nel Metaverso interagendo con gli altri utenti. Poi, nel momento in cui si capisce come funziona il Metaverso all’interno del quale ci si trova, si possono attuare le proprie strategie per trarne dei profitti.
La tecnologia del Metaverso odierno è rappresentata dalla blockchain. La blockchain è una rete decentralizzata trasparente e sicura, all’interno della quale possono essere conservate tantissime informazioni senza il bisogno di nessun intermediario.